Analisi: La BCE potrebbe perdonare i peccati fiscali dell’Italia, se necessario

Gli investitori che hanno acquistato obbligazioni italiane ad alto rendimento nell’ultimo anno, presumendo di essere protetti dai rischi grazie alla Banca Centrale Europea (BCE), stanno ora esaminando attentamente il regolamento della BCE per valutare la sicurezza dei loro investimenti.

La banca centrale ha presentato il suo Strumento di Protezione della Trasmissione (TPI) a metà del 2022 come uno strumento per contrastare qualsiasi allargamento ingiustificato degli spread obbligazionari tra i 20 paesi della zona euro.

Il programma, che prevede l’intervento della banca per acquistare i titoli di uno stato sotto attacco di mercato, non è mai stato utilizzato, ma gli analisti affermano che la sua presenza come rete di sicurezza ha incoraggiato gli investitori a preferire l’Italia, nonostante i suoi conti pubblici problematici.

Queste difficoltà finanziarie stanno ora diventando più pressanti e potrebbero rendere la terza economia più grande della zona euro ineleggibile per il TPI, con grandi implicazioni per gli acquirenti di obbligazioni italiane.

Con il divario di rendimento tra i BTP decennali italiani e i Bund tedeschi che attualmente si aggira intorno a soli 1,4 punti percentuali (140 punti base), non vi è prospettiva a breve termine che il TPI venga utilizzato, ma i mercati guardano al futuro.

“Il TPI ha fatto così bene il suo lavoro negli ultimi due anni che anche solo un accenno che alcuni funzionari della BCE considerino l’Italia ineleggibile per il sostegno renderebbe le sue obbligazioni molto più vulnerabili”, ha detto Tim Jones, analista della zona euro presso Medley Advisors.

Questo mese, l’Italia ha dichiarato che quest’anno affronterà una procedura per deficit eccessivo (EDP) da parte della Commissione Europea a causa dei suoi costanti superamenti fiscali.

Ciò ha provocato una serie di comunicazioni da parte delle banche di investimento ai loro clienti poiché uno dei criteri della BCE per attivare il TPI è che i paesi non devono essere soggetti a un EDP o, se lo sono, devono aver adottato le azioni correttive richieste.

Tuttavia, la situazione non è chiara. La maggior parte degli analisti interpellati da Reuters afferma che la BCE si è lasciata abbastanza margine di manovra per utilizzare lo strumento se i mercati attaccassero il debito pubblico italiano da 2,9 trilioni di euro ($3,09 trilioni), minacciando la stabilità della zona euro.

Nella sua dichiarazione del luglio 2022 sul TPI, la banca ha elencato una serie di criteri di ammissibilità, ma ha affermato che questi sarebbero stati solo “input” nel suo processo decisionale e sarebbero stati “aggiustati dinamicamente a seconda dei rischi e delle condizioni da affrontare”.