L’impatto dell’accordo ue-mercosur sull’industria alimentare italiana

Elena Esposito

Recenti sviluppi nel settore alimentare europeo hanno catalizzato l’attenzione, in particolare in relazione al nuovo accordo commerciale siglato tra l’Unione Europea e il Mercosur. Seguiamo il viaggio delle prelibatezze italiane verso nuove opportunità di mercato grazie a questo accordo epocale.

Un nuovo scenario per le esportazioni: zero dazi in brasile

L’accordo commerciale tra UE e Mercosur ha rappresentato una svolta significativa, portando alla rimozione dei dazi su undici prodotti alimentari da parte del Brasile, inclusa la pasta italiana. Questa iniziativa mira a stimolare la crescita economica interna del Brasile mentre combatte l’inflazione, e offre un’opportunità senza precedenti per l’industria alimentare italiana. Attualmente, l’Italia esporta pasta per un valore di 53 milioni di euro nel Mercosur, e la rimozione dei dazi del 14% potrebbe incrementare ulteriormente queste cifre, aprendo la strada a nuovi scenari di espansione.

L’entusiasmo delle industrie: il caso di forno bonomi

Il fervore per le nuove possibilità di export si rispecchia nel successo di imprese come Forno Bonomi, una storica azienda veronese riconosciuta per i suoi savoiardi e sfogliatine. Fondata nel 1850, l’azienda punta a chiudere il 2024 con un fatturato previsto di 80 milioni di euro, grazie all’innovazione e alla capacità di adattarsi al panorama globale. Forno Bonomi ha infatti scelto di ampliare la propria capacità produttiva del 20%, per rispondere all’accresciuta domanda internazionale e nazionale.

Innovazione in birra: dalle trebbie al piatto

Unionbirrai, in collaborazione con diverse università italiane, sta trasformando la sostenibilità in realtà con un progetto innovativo che ricicla le trebbie della birra. Questi scarti di produzione vengono convertiti in ingredienti come pane ricco di fibre fermentate e micoproteine. Questo approccio non solo riduce il problema dei rifiuti, ma propone anche una visione più sostenibile e nutritiva dell’alimentazione, favorendo i birrifici artigianali e promuovendo una nuova cultura del consumo responsabile.

Da aceto a vino: l’evoluzione di ponti

Nella sua continua evoluzione, l’azienda Ponti non si ferma solo all’aceto. Sotto la guida di Giacomo Ponti, l’impresa si sta aprendo al settore vitivinicolo con la cantina Torraccia del Piantavigna. Con la produzione di Nebbiolo e Pinot nero, Ponti si propone di riportare alla ribalta aree vinicole storiche, facendole rivivere con nuove tecnologie come la blockchain, enfatizzando un approccio all’avanguardia e sostenibile nella produzione.

Bioeconomia: un futuro che promette crescita

Il settore della bioeconomia rappresenta una fetta importante del futuro economico italiano. Con un valore attestato a 437,5 miliardi di euro nel 2023, l’Italia abbraccia una crescita nel segmento della chimica bio-based e delle bioplastiche, sostenendo oltre 800 startup. Sebbene la competizione globale con Stati Uniti e Cina sia serrata, l’UE ha destinato risorse significative per la transizione sostenibile, aprendo un capitolo denso di opportunità per il settore.

La combinazione di innovazione, opportunità di mercato aperte dai nuovi accordi commerciali e un crescente focus sulla sostenibilità mette l’Italia in una posizione di rilievo sulla scena globale. In questo dinamico contesto, il futuro dell’industria alimentare italiana sembra più promettente che mai, pronto a connettere tradizione e modernità attraverso nuove avventure commerciali.

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